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Campo Calabro, “Ponte sullo stretto”: Le Valutazioni di impatto ambientale inviate al Ministero

Sono state inviate al Ministero competente le valutazioni di impatto ambientale da parte del Comune di Campo Calabro. Le osservazioni, sottoscritte dal Sindaco, Sandro Repaci, riguardano l’impatto che avrà sulla città il “Ponte sullo stretto”, per il progetto di collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria.

L’organo ministeriale avrà 90 giorni di tempo per esaminare l’opera e le valutazioni, il termine ultimo il prossimo 24 maggio.

Le Informazioni generali, in sintesi, i contenuti dell’osservazione del Comune di Campo Calabro riguardano gli “Aspetti ambientali“:
Aria – Clima – Acqua – Suolo – Territorio – Rumore, vibrazioni, radiazioni – Biodiversità – Popolazione – Salute umana – Paesaggio, beni culturali – Rischi naturali e antropici – Monitoraggio ambientale.

Ai fini di una corretta valutazione nell’ambito delle osservazioni per il documento VIA-VAS, – riporta il documento -, si fa presente che il Comune di Campo Calabro si è dotato del Piano Strutturale Comunale (PSC) approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 23 del 03/02/2022. Quest’ultimo documento, completo di Regolamento Edilizio e Urbanistico (REU) e sintesi tecnica, è ufficialmente in vigore dal 08/02/2022 ed è citato sull’elaborato AMR0978 Rev. D del 01/02/2024. E’ necessario osservare che sul PSC insistono delle precise prescrizioni imposte dalla struttura tecnica regionale di valutazione VASs del dipartimento Tutela dell’Ambiente Regione Calabria che, con seduta del 19/07/2021, ha imposto, al Comune di Campo Calabro, il rispetto di determinate condizioni.

Già in sede di valutazione erano stati identificati dal Dipartimento Regionale dei ben definiti obiettivi di sostenibilità sia per i fattori primari e le componenti ambientali (aria e fattori climatici, acqua, suolo, flora, fauna e biodiversità, beni materiali e culturali, paesaggio, popolazione e salute umana) sia per i fattori di interrelazione (mobilità, energia, rifiuti, rischi naturali ed antropogenici).
Per i suddetti obiettivi, venivano evidenziate le fragilità delle risorse, le misure di mitigazione e le compensazioni che l’Amministrazione Comunale dovrà in futuro seguire nell’attuazione del PSC ed in particolare nelle modalità di rilascio di autorizzazioni o permessi a costruire.
Si osserva pure che nei criteri programmatici presenti nella stessa valutazione, si teneva conto di un’evoluzione dei fenomeni insediativi nel Comune di Campo Calabro, con una previsione di circa 6000 abitanti insediabili.
A seguito della cantierizzazione e degli espropri per la realizzazione del collegamento stabile Sicilia – Calabria, c.d. Ponte sullo Stretto di Messina, è verosimile che detto trend di utenza potenzialmente residenziale, anche proveniente dal limitrofo Comune di Villa San Giovanni, sia destinato ad un ulteriore incremento fino a circa 10.000 abitanti insediabili.

Le osservazioni inviate al Ministero dal Sindaco di Campo Calabro

OSSERVAZIONE N. 1
L’Amministrazione Comunale con l’avvio dei lavori del Ponte sullo Stretto di Messina, si ritrova un prevedibile incremento immediato di richiesta di nuove residenze e nuove costruzioni. Pertanto, ai fini di un’ulteriore edificazione, non avendo ad oggi un sistema di rete idrica e fognaria adatto a sopportare e smaltire questi carichi di consumi maggiorati e di stress sui materiali di un reticolato esistente molto vetusto si corre il rischio di non poter autorizzare nuove costruzioni e di subire danni ambientali ed emergenze di natura igienico sanitarie a carico della comunità già presente.

OSSERVAZIONE N. 2
Tenendo conto dello studio geomorfologio del PSC, il territorio di Campo Calabro appartiene a un morfotipo di versante complesso che si protende verso la piana costiera e lo stretto di Messina. In questo ambito, di alto valore paesaggistico, generalmente affiorano litotipi sedimentari grossolani che localmente possono essere anche debolmente cementati, ma verso nord sono ben rappresentate anche
le metamorfiti e i granitoidi.
La caratteristica saliente è rappresentata da alcune incisioni perimetrali strette e incassate, chiaramente riferibili ad elementi del reticolo idrografico secondario. Allo stato queste incisioni vallive assolvono soltanto alla funzione di drenaggio delle acque meteoriche e il loro alveo è quasi sempre asciutto.
Va però evidenziato che, con il progredire dell’urbanizzazione, inevitabilmente si avrà la riduzione dell’infiltrazione e del passaggio delle acque meteoriche nel sottosuolo, la riduzione dei tempi di deflusso e l’incremento dell’attività idraulica di superficie. Ne consegue che i deflussi idraulici verso il sottostante abitato di Villa San Giovanni tenderanno ad aumentare e, in caso di piovosità prolungata, potranno originare fenomeni idraulici pericolosi. Pertanto, sia le vallecole che la sovrastante fascia perimetrale del terrazzo di Campo devono essere escluse da ogni processo di corrivazione idraulica e di impermeabilizzazione, e sottoposte a efficaci sistemi di raccolta e canalizzazione controllata delle acque.

Dunque a seguito della scelta di collocare su detto versante dello Stretto eventuali siti di deposito temporaneo di terre e rocce da scavo (come da progetto preliminare 2002 rif elab. CZVR1155 del 01/02/2024) si osserva che si dovrà tenere conto dell’impatto sul suolo, poiché questi depositi
potrebbero generare rischi idrogeologici per la popolazione. Ne consegue che l’Amministrazione Comunale si potrebbe trovare a gestire emergenze ambientali se non verranno adottate misure ed opere di mitigazione, consolidamento dei versanti e canalizzazioni delle
acque superficiali defluenti nelle vallecole interessati dai depositi temporanei.

OSSERVAZIONE N. 3
Tenendo conto del piano particellare di esproprio (elab. CER0004 Rev. E del 20/01/2024) sono previsti espropri ed occupazione di aree per la realizzazione di Pozzi Verticali di Ventilazione per le gallerie ferroviarie sottostanti. Si osserva che questa collocazione nel territorio di Campo Calabro è promiscua a residenze ed edifici scolastici, i quali sono posti a distanza troppo ravvicinata.
Si osserva che è necessario conoscere come si intende affrontare la cantierizzazione per la costruzione di questi pozzi e la successiva gestione a regime per i quali si determineranno, inevitabilmente, impatti in termini di rumore, vibrazioni, atmosfera (polveri sottili, ecc.), suolo e sottosuolo.

OSSERVAZIONE N. 4
Tenendo conto dell’elaborato AMR0976 Rev. D del 22/02/2024, a pagina 62 della tabella allegata, alla voce cantieri operativi viene individuato con la sigla CC1 un cantiere operativo di produzione inerti. In particolare in questo impianto saranno effettuate le operazioni di separazione delle frazioni VTR e la frantumazione/classificazione granulometrica.
Innanzitutto, si osserva che questa collocazione dell’impianto interferisce con la viabilità ordinaria degli utenti verso Villa San Giovanni e per Campo Calabro, in entrambi i sensi di marcia. In particolare ci si ritrova con un aumento considerevole di mezzi pesanti in entrata ed in uscita
dall’impianto in qualunque orario che può determinare un aumento dell’incidentalità per i fruitori della
viabilità.
Inoltre, essendo lavorazioni fortemente impattanti in termini di rumore e vibrazioni si osserva che vanno aumentate le misure di mitigazione per evitare di superare i limiti di classificazione acustica imposti dalla normativa vigente e dal PSC. Infine, ipotizzando l’uso di nebulizzatori per abbattere le polveri sottili, si osserva che è necessario quantificare l’impatto dei maggiori consumi idrici legati alle fasi lavorative continuative e di non gravare sulla distribuzione idrica comunale già al limite dell’equilibrio.

OSSERVAZIONE N. 5
Tenendo conto della realizzazione delle gallerie sia stradali che ferroviarie, si osservano due potenziali impatti ambientali da gestire.
Il primo impatto riguarda la componente acque sotterranee. Infatti, si osserva che per il territorio di Campo Calabro vi è stato un monitoraggio con un numero molto limitato dei punti di misura (piezometri, pozzi censiti, sorgenti, ecc.). Dunque, si ritiene ampliare i punti di indagine per scongiurare alterazioni delle quote di falda a seguito delle lavorazioni in sotterraneo e monitorane l’eventuale inquinamento prodotto da fanghi di lavorazione e/o altre sostanze pericolose.
Il secondo impatto, stante l’esperienza durante la realizzazione delle gallerie autostradali dell’A2 (ex A3 Piale), riguarda la componente sottosuolo ed in particolare l’effetto subsidenza. Come si sa lo scavo e le modalità con cui vengono realizzate le canne delle gallerie possono produrre sviluppi di cedimenti che si propagano anche a grandi distanze. Nel territorio interessato dalle future opere sotterranee si potrebbe
generare conche di subsidenza con conseguenti danneggiamenti alle strutture superficiali residenziali ed alle infrastrutture a rete. Dunque, si ritiene necessario approfondire l’impatto delle fasi lavorative nel contesto urbano antropizzato.