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Peste suina africana riscontrata nei cinghiali, trasmissibile ai suini. Ordinanza del Ministro della Sanità

Il 7 gennaio 2021 il Centro di referenza nazionale per le pesti suine (CEREP) dell’Istituto zooprofilattico sperimentale Umbria e Marche (IZSUM) ha confermato la presenza del virus di Peste suina africana (PSA) in una carcassa di cinghiale rinvenuta nel Comune di Ovada in Provincia di Alessandria, il cui genotipo coinvolto è il genotipo 2, attualmente circolante in Europa, e che successivamente sono stati confermati altri due casi in due carcasse rinvenute rispettivamente una a circa 20 km dalla prima, nel Comune di Fraconalto (AL) e l’altra nel Comune di Isola del Cantone(GE).

Peste suina africana riscontrata nei cinghiali, trasmissibile ai suini. Ordinanza del Ministro della Sanità
La Peste suina africana è un malattia virale infettiva trasmissibile che colpisce i suini domestici detenuti e i cinghiali selvatici e che ai sensi dell’art. 9 del regolamento (UE) 2016/429 «normativa in materia di sanità animale» come integrato dal regolamento di esecuzione (UE) 2018/1882 della Commissione, è categorizzata come una malattia di categoria A che non si manifesta normalmente nell’Unione e che non appena individuata richiede l’adozione immediata di misure di eradicazione.

La Peste suina africana può avere gravi ripercussioni sulla salute della popolazione animale interessata e sulla redditività del settore zootecnico suinicolo, incidendo in modo significativo sulla produttività del settore agricolo a causa di perdite sia dirette che indirette con possibili gravi ripercussioni economiche in relazione al blocco delle movimentazioni delle partite di suini vivi e dei relativi prodotti derivati all’interno dell’Unione e nell’export.

Il giorno 7 gennaio 2022 è stato convocato il Gruppo operativo degli esperti istituito con decreto del direttore generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della salute del 16 luglio 2021; in particolare ha evidenziato la necessità di sospendere in tutta la zona indicata l’attività venatoria e le altre attività all’aperto nelle zone in cui insistono i cinghiali selvatici per l’alto rischio di ulteriore diffusione, anche tenuto conto che la malattia è trasmissibile attraverso le movimentazioni di persone, veicoli e materiali contaminati.

Il Ministro della Sanità in concerto con il Ministro delle Politiche Agricole alimentari e forestali, vista la necessità di vietare l’attività venatoria e le altre attività umane all’aperto che, prevedendo l’interazione diretta o indiretta con i cinghiali infetti o potenzialmente infetti, comportino un rischio per la diffusione della malattia, con l’Ordinanza del 13 gennaio 2022(GU Serie Generale n.10 del 14-01-2022) dispone delle “Misure urgenti per il controllo della diffusione della Peste suina africana a seguito della conferma della presenza del virus nei selvatici”.

E’ vietata nelle province interessate la raccolta dei funghi e dei tartufi, la pesca, il trekking, il mountain biking e le altre attività che, prevedendo l’interazione diretta o indiretta con i cinghiali infetti o potenzialmente infetti, comportino un rischio per la diffusione della malattia. Sono escluse le attività connesse alla salute, alla cura degli animali detenuti e selvatici nonché alla salute e cura delle piante, comprese le attività selvicolturali.