Search
Close this search box.
Categorie
News

Ponte sullo Stretto: Costa di più NoN farlo che farlo. La risposta del Ministero

La mancata realizzazione del “Ponte sullo Stretto” ha già comportato e potrebbe ulteriormente comportare il pagamento di ingenti penali e indennizzi, dovuti in esito ai conteziosi in essere fra lo Stato e gli aggiudicatari dei contratti di appalto caducati. L’esborso di risorse pubbliche a fronte di un’opera mai realizzatisi sarebbe dunque contrario ai principi di efficienza ed economicità dell’agire pubblico.

Lo scrive il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in un documento targato maggio 2023.

“A tali costi, peraltro, – riporta la Faq (risposte alle domande poste frequentemente) – dovrebbero comunque aggiungersi le spese già sostenute dalla Società concessionaria Stretto di Messina S.p.A., nonché gli oneri gravanti sull’economia nazionale per garantire la continuità territoriale con la Sicilia.
Le risorse statali, regionali ed europee garantiranno, invece, la sostenibilità economica dell’intervento, il cui costo complessivo includerà la sovrastruttura del ponte e le opere di collegamento stradale e ferroviario.
Il nuovo Piano economico-finanziario prevederà, infine, l’ammortamento dell’investimento anche grazie agli introiti derivanti dal pedaggio stradale e ferroviario e al risparmio degli oneri di traghettamento ferroviario”.

Tuttavia, questa affermazione, a nostro parere, è controbilanciata da diverse considerazioni:

  • Costi di costruzione elevati: Il ponte sullo Stretto rappresenta un’opera ingegneristica complessa e costosa, con stime che superano i 14 miliardi di euro.
  • Costi di manutenzione: Anche una volta costruito, il ponte richiederebbe ingenti investimenti per la manutenzione e la gestione.
  • Rischio sismico: L’area dello Stretto di Messina è ad alto rischio sismico, e la costruzione di un’opera così imponente potrebbe presentare rischi in caso di eventi sismici.
  • Impatto ambientale: Nonostante i potenziali benefici, la costruzione del ponte avrebbe comunque un impatto ambientale significativo, soprattutto in termini di alterazione del paesaggio e dell’ecosistema.
  • Alternative: Esistono alternative al ponte, come ad esempio il potenziamento dei collegamenti marittimi e ferroviari esistenti, che potrebbero essere più economiche e meno impattanti dal punto di vista ambientale.

In conclusione, affermare che “Costa di più NON farlo che farlo” è una semplificazione eccessiva della questione. La decisione di costruire o meno il ponte sullo Stretto di Messina richiede un’analisi costi-benefici molto complessa, che deve tenere conto di numerosi fattori economici, sociali e ambientali.

È importante sottolineare che non esiste una risposta univoca e dipende da una serie di valutazioni politiche, economiche e sociali che vanno ben oltre la semplice analisi dei costi di costruzione.