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Ponte sullo stretto: Osservazioni del Sindaco di Villa San Giovanni inviate al Ministero

Ventidue pagine con tutte le osservazioni sottoscritte dal Sindaco di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, e redatte anche dal Responsabile SUAP, Arch. Salvatore Foti, sono state pubblicate sul portale per le  valutazioni ambientali VAS-VIA del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del mare lo scorso 15 febbraio.

Le osservazioni sono state integrate, per commissione del Comune di Villa San Giovanni, dalla relazione del Prof. Michelangelo Pugliese, dell’Università Federico II di Napoli.

Ieri, invece, la Commissione tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale-Via e Vas, cioè l’organismo esaminatore del ministero dell’Ambiente, valutate tutte le osservazioni pervenute da tutti gli enti interessati, mette un freno sull’opera, presentando una richiesta di integrazioni documentali e istruttorie alla società Stretto di Messina Spa che tocca da integrare 239 punti, di cui, 155 riguardano l’impatto ambientale, 66 osservazioni riguardano aspetti metodologici e di carattere generale, vegetazione, flora ed ambiente marino, 16 punti sono legati al Piano di utilizzo delle terre e due, infine, per le verifiche di ottemperanza.

IL TESTO DELLE OSSERVAZIONI – COMUNE DI VILLA SAN GIOVANNI

OSSERVAZIONE 1

• la costruzione del pontile, data la consistenza e la funzionalità sia in fase di realizzazione dell’opera primaria che successivamente, fa si che lo stesso non possa essere considerato come un’opera provvisionale. Dalla tavola dove viene rappresentato, non si evince il dimensionamento delle opere in fondazione, né la risoluzione del basamento a mare; l’impatto negativo sull’ambiente e sul litorale deriverà in primis dai lavori di costruzione e successivamente dalla posizione essendo lo stesso costituito prevalentemente da un habitat costiero sabbioso.

OSSERVAZIONE 2

— Cosi come il pontile sopradescritto, anche le opere a mare “a difesa della costa” (o a difesa dei piloni) non sono supportate da studi specifici che allontanano il rischio dell’avanzamento dell’erosione costiera in atto. Ma non solo, la progettazione delle stesse non ha tenuto conto dell’evoluzione della linea di costa e la carenza di analisi rafforza l’idea che la barriera riflettente comporterà riflessi negativi su tutta l’unità fisiografica che comprende le aree SIC e ZPS Costa Viola;

— stessa approssimazione è stata attuata negli studi relativi alla canalizzazione dei torrenti. Non tenendo in considerazione il fondo mobile dell’alveo, le ripercussioni si vedranno non solo nelle aste fluviali, ma anche alla foce;

OSSERVAZIONE 3

• lo studio e le analisi dell’impatto sulla qualità dell’aria durante la cantierizzazione e durante le fasi di lavorazione, non possono essere rinviati al progetto esecutivo, sia per le alte concentrazioni previste, sia per i cambiamenti climatici in atto; il tutto a tutela della salute non solo dei lavoratori e degli abitanti di Villa San Giovanni, ma dalla popolazione concentrata nel raggio di spostamento degli stessi.

Inoltre, dato atto che, per quanto di competenza, il Settore LL.PP. Qualità Urbana ed Ambientale e il Settore Patrimonio, SUAP, Pianificazione Territoriale del Comune di Villa San Giovanni sono chiamati ad esprimersi in ordine agli aspetti urbanistici e di pianificazione, acustici, cimiteriali, di viabilità, scarichi di acque reflue, esercizio e distribuzione di carburanti oltre che delle funzioni trasferite ai comuni ai sensi della L.R. della Calabria del 12 agosto 2002 n. 34.

ULTERIORI OSSERVAZIONI

  1. Con riferimento agli aspetti urbanistici e della pianificazione territoriale, gli interventi previsti e le opere da realizzare non sono conformi allo strumento urbanistico vigente (Piano Regolatore Generale, adottato dal Consiglio Comunale con Deliberazione n. 22/80 ed approvato con Decreto P.G.R. n. 1657 del 26 luglio 1983) ed in contrasto alle Deliberazioni di Consiglio Comunale n. 44 del 12 dicembre 2023 e n. 47 del 23 dicembre 2023 dove il Comune di Villa San Giovanni ha approvato le linee di indirizzo strategico volte al rispetto del principio generale della pianificazione territoriale urbanistica sul contenimento del consumo di suolo del Piano Strutturale Comunale ex articolo 27 della LUR n. 19/02, aderendo al principio di “Pianificazione a consumo di suolo zero” di cui all’articolo 27-quater della citata norma e adottato il Documento Preliminare del Piano Strutturale Comunale, ex articolo 27 e 27-quater della LUR n. 19/02.
    La trasformazione del territorio, a conclusione della realizzazione dell’opera, snaturerà il contesto urbano della città unitaria, mentre durante le fasi di esecuzione le imponenti aree di cantiere “consumeranno il suolo” fino ad oggi preservato dall’antropizzazione. E nel contempo non sono previste opere e misure di compensazione tali da mitigare l’impatto che l’opera porterà sul territorio.
  2. La deroga al superamento dei limiti delle emissioni acustiche durante le fasi di esecuzione, non può essere considerata come “occasionale”, in quanto la durata del cantiere è paragonabile ad un’attività fissa e non temporanea. Questo influirà sicuramente sulla salute pubblica dei residenti e degli utenti delle aree interessate che si intratterranno per un arco temporale giornaliero superiore alle poche ore. Inoltre non è considerato in alcuna fase l’eventuale superamento della soglia di danno immediato (anche accidentale).
  3. Dalle integrazioni al progetto approvato dal Consiglio di Amministrazione della Società Stretto di Messina S.p.A. il 29 luglio 2011, e nello specifico nella relazione del Progettista, il riferimento ai vincoli cimiteriali viene trattato solo per”un modesto spostamento di circa 10 metri in direzione Nord-Est dell’ancoraggio lato Sicilia, al fine di evitare l’interferenza dei cavi del sistema di sospensione con l’esistente edificio cimiteriale”, mentre il sito dove sorge il Cimitero Comunale di Cannitello non viene considerato, pur essendo lo stesso “circondato” da aree soggette ad esproprio per superfici da assoggettare a pubblici servizi o che si esproprieranno per ferrovia. Inoltre a ridosso dello stesso, all’interno della fascia di rispetto, dovrebbe sorgere un impianto di betonaggio.
  4. In merito agli scarichi di acque reflue (comprese quelle prodotte dalle lavorazioni di materiali sicuramente notevoli), alla regimazione, al convogliamento e al recepimento delle acque di prima pioggia, le analisi di dettaglio vengono rimandate alla progettazione esecutiva, senza dare la possibilità di valutare preventivamente possibili soluzioni.
    Inoltre, come anzidetto, l’eccessivo consumo di suolo che renderebbe lo stesso impermeabile, potrebbe creare sia in situazioni di “normalità” che in casi di condizioni metereologiche avverse fenomeni di smottamento, e anche il semplice dilavamento potrebbe far confluire a mare, essendo l’area in declino verso la costa, qualsiasi sostanza inquinante presente in cantiere o nelle aree interessate non essendo prevista la caratterizzazione delle acque di risulta e dei terreni.
  5. Relativamente alle risorse naturali non rinnovabili, e nello specifico anche in riferimento all’approvvigionamento idrico, sia per l’utilizzo destinato al consumo umano che quello per la produzione di materiali per le lavorazioni, viene rinviato tutto al progetto esecutivo.
    Cosa altresì da non sottovalutare è il possibile mutamento delle fonti, a seguito delle lavorazioni sia per la realizzazione delle opere a mare che quelle a monte, soprattutto delle sorgenti e dei pozzi idrici che oggi, anche se non di proprietà, alimentano la Città di Villa San Giovanni.
  6. Riguardo la risoluzione delle interferenze (rete idrica, rete fognaria, pubblica illuminazione, viabilità), non può essere valutata la sola proposta relativa alla “soluzione finale” che sposta la linea temporale al completamento dell’opera. Né tantomeno sono sufficienti le tavole di cantierizzazione a corredo del progetto che trattano la tematica.Villa San Giovanni subirà trasformazioni quasi quotidiane con lo sviluppo del cantiere, pertanto bisognerebbe estendere i vari layout, dove le interferenze vengono trattate e risolte nelle varie fasi relative alle modifiche delle aree. Questo affiche il Settore comunale preposto riesca a garantire i servizi essenziali e necessari alla comunità che vive non solo a ridosso di dette aree, ma all’interno del territorio comunale tutto.